Minori a rischio, Allocca: 'grande impegno da parte degli operatori'

FIRENZE – Una giornata di studio e di confronto sulla sperimentazione, a cui partecipa da due anni la Regione Toscana, del progetto RISC-Rischio per l'infanzia e soluzioni per contrastarlo. Il progetto, promosso dalla Fondazione Emanuela Zancan di Padova con l'obiettivo di contrastare il rischio di allontanamento dei minori dalla loro famiglia attraverso percorsi di progettazione personalizzata e valutazione di esito degli interventi, è stato al centro dell'Open Day che si è tenuto oggi a Firenze all'Istituto degli Innocenti, organizzato dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Zancan ed il Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza.

Il percorso ha coinvolto undici unità operative nella regione (Comuni di Firenze e Livorno e Società della Salute Mugello, Pisana, Fiorentina Nord Ovest, Fiorentina Sud Est, Valdarno Aretino, Valdinievole, Alta Val d’Elsa, Empolese e ValdarnoInferiore) cui fa riferimento il 45% della popolazione minorile toscana. Sono un centinaio gli operatori pubblici coinvolti: la maggior parte sono assistenti sociali, e anche psicologi, neuropsichiatri infantili, pediatri, educatori. 

Gli operatori dei servizi territoriali che si occupano di tutela di minori a rischio ed in difficoltà hanno potuto conoscere il protocollo, gli strumenti e la metodologia sperimentata da altri colleghi. Un’occasione per avvicinarsi ai laboratori, per conoscere i risultati e riflettere sulla possibilità di adattare il percorso al proprio lavoro quotidiano di presa in carico e cura. “Il percorso di questi due anni – spiega Cinzia Canali, ricercatrice della Fondazione Zancan - ha permesso di creare una comunità di operatori interessati all’apprendimento, alla sperimentazione e alla documentazione di pratiche innovative. È una comunità professionale che valuta gli esiti, li condivide, valorizza i saperi, investe in nuove evidenze”. 

La Regione – ha detto l'assessore al welfare Salvatore Allocca – ha scelto di sostenere gli operatori sociali nel loro delicato impegno di valutazione delle situazioni familiari e di programmazione di interventi adeguati, attraverso la condivisione di un metodo di lavoro rigoroso”. Secondo Allocca “si tratta di un progetto senza dubbio impegnativo: se è vero che ai servizi è richiesto un diverso posizionamento rispetto all’ordinaria condizione di lavoro, purtroppo spesso condizionata da carichi eccessivi, scarsità di tempo da dedicare alla progettazione personalizzata, esiguità di risorse, è anche vero che si ha l’opportunità di verificare l’efficacia degli interventi attivati, di monitorare più puntualmente l’evoluzione della situazione relazionale dei bambini e delle famiglie, insomma di lavorare per la concreta affermazione del benessere sociale”.

Grazie alla sperimentazione si è costituito un vero e proprio gruppo di operatori esperti che si confrontano, mettono in circolo idee e soluzioni, convergono su metodologie e linguaggi comuni. “I riscontri dell’esperienza toscana mettono a disposizione risultati positivi e incoraggianti – commenta il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato - pur nella difficoltà che tutti stiamo vivendo. Le zone ora hanno a disposizione protocolli verificati, utilizzabili a supporto delle scelte operative. Inoltre - conclude Vecchiato - gli operatori partecipanti sanno gestire la personalizzazione e la valutazione di efficacia degli interventi e sanno trasferire queste competenze ad altri operatori. Per la Regione significa generalizzare e stabilizzare i risultati e meglio comunicare alle istituzioni, alle famiglie, alle organizzazioni sociali e di volontariato, agli operatori della giustizia e a quanti lavorano per l’infanzia”.

Alcuni dati sui minori in Toscana

In regione sono 1.721 i minori che vivono temporaneamente fuori dalla propria famiglia (fonte: Centro regionale Infanzia e Adolescenza, rilevazioni 2012). Di questi, 1.138 sono in affido, pari al 2 per mille bambini residenti, contro la media italiana di 1,5 per mille. Altri 583 minori sono inseriti in comunità. A livello nazionale i minori accolti fuori famiglia sono 29.309, di cui 14.528 in affidamento e 14.781 in comunità (Centro nazionale infanzia e adolescenza, 31 dicembre 2010).

Nel corso del 2012 in Toscana sono stati affidati 86 minori italiani (erano 85 nel 2010), 76 di cui 33 non accompagnati. All’incirca cinquemila sono i bambini e ragazzi che, pur crescendo con i propri genitori, sono al centro di supporti specifici da parte dei servizi pubblici. Risulta in aumento il numero delle vittime di maltrattamenti in famiglia segnalate agli organi giudiziari: nel 2012 sono 1.233 (di cui 503 nuovi casi), mentre nel 2011 erano 1.196 e nel 2010 997. 

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